COME STA ANDANDO LA TUA VITA? BENE O MALE?
Molte volte mi capita di prendermi del tempo per riflettere su come sta andando la mia vita e mi rendo conto che spesso tendo a giudicarla: “Questa cosa sta andando bene, mentre questa cosa sta andando male..”. Poi mi fermo e penso “Secondo quale criterio dico questo? Secondo il piano della mia mente. quindi se le cose vanno come le avevo immaginate vanno bene, altrimenti no”.
Domanda: quante volte avete ottenuto esattamente quello che volevate, ma questo non vi ha portato ad essere felici, mentre altre volte sono accadute esperienze inaspettate, che non avete programmato e che sono state belle e che ricordate con gioia?
Un’antica storia taoista narra di un saggio che viveva in un villaggio nell’estremo nord della Cina.
“Un giorno a suo figlio scappò il miglior cavallo. Il ragazzo fece di tutto per ritrovarlo, ma nel suo girovagare l’animale era finito oltrefrontiera ed era stato preso da una carovana di nomadi.
Tutto il villaggio cercò di consolare il ragazzo che non riusciva a darsi pace della sua sfortuna.
Ma suo padre, il saggio, gli disse: “Come fai a dire che sia una sfortuna e non una benedizione?”.
Mesi dopo il cavallo ritornò portando con sé un bellissimo stallone.
Questa volta il giovane era raggiante e tutto il villaggio si congratulava con lui per la sua fortuna.
Ma il padre gli disse: “Come fai a dire che sia una fortuna e non un disastro?”.
Lo stallone diventò presto il cavallo preferito del ragazzo e gli fece guadagnare parecchi soldi ma un giorno, in sella al suo bellissimo animale, il giovane cadde e si ruppe un’anca. Ancora una volta tutto il villaggio andò a consolare il povero ragazzo sfortunato. Ma ancora una volta il padre disse: “Come fai a sapere che è una sfortuna e non una benedizione?”.
Pochi mesi dopo una tribù nomade invase il nord della Cina e tutti gli uomini abili furono reclutati per andare al fronte a combattere. Nove su dieci non tornarono mai più a casa. Il giovane non fu arruolato ed ebbe salva la vita proprio grazie alla caduta da cavallo.
E così padre e figlio vissero felici e contenti prendendosi cura l’uno dell’altro per molti anni.”
Questa storia mi ha colpito fin dalla prima volta che l’ho letta e mi ha stimolato delle riflessioni:
- Come facciamo a sapere che ciò che definiamo una sfortuna non sia in realtà una benedizione?
- A cosa serve investire del tempo per giudicare la nostra vita, invece che viverla?
- Perché abbiamo l’istinto di giudicare invece che vivere?
Attenzione, questo non vuole dire non prendersi del tempo per ascoltarsi e comprendere se la vita che state vivendo vi provoca gioia o dolore, anzi, ogni volta che senti che le cose nella vita ti vanno bene o male, inizia domandarti: “Perché questa cosa mi fa stare bene/male? E ascolta cosa emerge”
Ogni volta che credi che le cose stiano andando bene, non ci credere.
Ogni volta che credi che la tua vita “vada a rotoli”, non ci credere
Perché non puoi saperlo, ma puoi iniziare a comprendere cosa muove i tuoi pensieri, le tue parole e azioni.
Quello che ti accade nella vita, non è questione di fortuna o sfortuna:
c’è sempre una causa, che va ricercata, compresa e trasformata.
A te la scelta se iniziare a vivere la vita in questo modo..oppure no.