OSTEOARTOSI: I Benefici dell’Attività Fisica
Attività Fisica Adattata (AFA) è uno strumento di prevenzione per pazienti con osteoartrosi. Lo conferma uno studio a firma di Lorenzo Pannella: un programma Afa di sei mesi nei pazienti anziani con osteoartrite:migliora le funzione fisiche, riduce l’intensità del dolore, diminuisce il rischio di cronicizzazione”
Attività Fisica Adattata, conferme su efficacia nei pazienti con osteoartrosi (Evidence Based)
Uno studio a firma di Lorenzo Panella, direttore del dipartimento di Riabilitazione dell’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano, conferma la diminuzione dei dolori e della funzione residua in soggetti artrosici grazie a un progetto di integrazione tra riabilitazione ospedaliera e continuità territoriale, basato sull’attività fisica adattata (Afa) e seguendo l’approccio biopsicosociale.
«Nel 2002 nel mondo della riabilitazione c’è stato un profondo cambiamento, perché l’Oms a Trieste rivoluzionò, con l’International Classification of Functioning, l’approccio alla disabilità, non solo sugli aspetti di teorizzazione ma anche di conseguente applicazione pratica, mettendo al centro la persona.
Le società scientifiche e i professionisti chiamati a raccolta hanno stabilito che bisogna valorizzare quanto funzionalmente valido rispetto a un obiettivo di recupero che deve tenere conto sia del contesto psicologico che sociale e ambientale» spiega Panella.
Un approccio utile nei pazienti con artrosi. La popolazione più coinvolta è rappresentata da anziani che, a causa del fisiologico processo di invecchiamento, subiscono un progressivo danneggiamento della cartilagine articolare e possono andare incontro a una limitazione della funzionalità articolare.
Per contrastare queste problematiche da alcuni anni il polo riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi del Gaetano Pini collabora con l’Unione Italiana Sport per tutti, con le parrocchie e con le associazioni del quartiere Gorla di Milano, con cui ha organizzato e attivato gruppi Afa. «L’attività fisica adattata, a differenza di altre forme di esercizio, è finalizzata al recupero della funzione che è deficitaria.
In questo caso, gli operatori Afa, laureati in scienze motorie con corsi di specializzazione nella disciplina, definiscono i movimenti da adattare alla persona rispetto al problema prioritario – ha detto Panella –. I gruppi sono composti da poche persone, differenziati in base alle specificità. Sono stati creati quindi gruppi per soggetti con difficoltà di deambulazione per criticità artrosiche collegate ad anca e ginocchio o per il mal di schiena e così via: per tutte queste situazioni l’attività fisica, in accordo con quanto sostiene la letteratura internazionale, è prioritaria e deve essere continuativa. Non si tratta quindi di attivazione di progetti riabilitativi, ma di dare continuità a quanto il fisioterapista ha ottenuto dopo aver applicato tecniche di riabilitazione».
L’analisi degli indicatori utilizzati per il monitoraggio ha dimostrato che un programma Afa di sei mesi nei pazienti anziani con osteoartrite migliora le funzione fisiche, riduce l’intensità del dolore e diminuisce il rischio di cronicizzazione.
Andrea Peren
Giornalista Tabloid di Ortopedia
Panella L, Incorvaia C, Caserta AV, Amata O, Consonni D, Pessina L, Leo G, Caselli I, Callegari C. A bio-psycho-social approach in elderly population: outcome of adapted physical activity in patients with osteoarthritis. Clin Ter. 2020 Jan-Feb;170(1):e74-e77.