Se avvertiamo dolori-malesseri fisici è utile smettere di fare attività fisica?
Mi capita spesso di confrontarmi con persone che a seguito di un dolore fisico e/o di una problematica articolare-cartilaginea, sono state invitate a sospendere (a volte anche tempo indeterminato) la pratica di qualsiasi attività fisica e di “stare a riposo”, per aspettare che il dolore passi. E’ un suggerimento corretto? Proviamo a fare un paio di riflessioni.
1.IL DOLORE È L’EFFETTO DI UN SOVRACCARICO
Quando una persona avverte un dolore fisico vuol dire che vive una fase di sovraccarico, poiché una o più cause perturbatrici hanno alterato il suo equilibrio psico-fisico.
Il dolore porta per istinto a fermarsi, ma non per non aspettare che il dolore passi, ma per capire cosa ha generato questo squilibrio e agire per ricreare un equilibrio nella tua vita. In che modo? INDAGANDO, quindi attraverso un’indagine globale “Corpo, Mente e Stile di Vita” per avere un quadro della situazione. Non possiamo arrivare ad una conclusione senza un’accurata fase di indagine.
- CHE TIPO DI DOLORE È?
Ci sono alcune situazioni (lesioni muscolari, fase acuta di un dolore muscolo-articolare, DOMS post allenamento..) in cui quando il dolore è fase acuta e impedisce alla persona di muoversi, il riposo e una terapia specifica per il dolore-infiammazione può essere opportuna.
- CHE TIPO DI ATTIVITÀ FISICA SI STA FACENDO?
Fare sport o allenamento con carichi intensi è la stessa cosa di fare una camminata in natura o praticare discipline motorie come ginnastica posturale, yoga e pilates?
Prima di dire ad una persona di interrompere di fare attività fisica non sarebbe meglio comprendere che tipo di attività sta facendo la persona? In particolare discipline come la ginnastica posturale, yoga, pilates o programmi di AFA hanno come obiettivo il benessere della persona e la pratica di allenamenti-esercizi motori adattabili alle patologie croniche stabilizzate (ictus, diabete, osteoporosi..) e/o problematiche specifiche; infatti anche in queste condizioni, le linee guida scientifiche hanno dimostrato che l’esercizio fisico, se personalizzato alle esigenze della persona, rappresenta un valido strumento di prevenzione e miglioramento degli effetti causati dalla problematica o patologia cronica.
- INTERROMPERE UNA SANA ABITUDINE PUÒ ESSERE RISCHIOSO
Sappiamo tutti che a volte ci vuole tempo per creare una sana abitudine e che se interrotta, non è sempre facile ripartire.
- PERCHÉ SUGGERIRE DI SMETTERE DI FARE ATTIVITA’ FISICA, INVECE DI LIMITARE ALCUNI ESERCIZI?
Invece di dire ad una persona “fermati con l’attività fisica” non sarebbe più utile capire che tipo di attività sta facendo e dirle “Ascolta il proprio corpo, fai quello che riesci ed evita di fare esercizi che possono sovraccaricare le parti del corpo dolenti”
Mi capita tante volte che le persone inizino una mia lezione di ginnastica postuale dicendo “oggi ho mal di schiena” e alla fine della lezione mi dicano “Il dolore è calato”. E allora ripeto qual è il senso di impedire ad una persona di fare una lezione con esercizi di respirazione, rilassamento, allungamento e mobilizzazione?
CONCLUSIONI
Esistono delle condizioni (lesioni muscolari, fase acuta di un dolore muscolo-articolare, DOMS post allenamento..), in cui è utile sospendere momentaneamente le attività sportive-intense per permettere al corpo di recuperare uno stato di equilibrio ma, come numerosi studi ribadiscono, il riposo prolungato che si trasforma in sedentarietà, ha degli “effetti collaterali” e non rappresenta una soluzione.
Perché invece di sconsigliare di fare attività fisica non cerchiamo di capire
- Le cause che hanno generato questo dolore?
- Che tipo di attività fisica sta facendo la persona? Da sola o seguita da un professionista?
- Cosa è meglio limitare e cosa invece può continuare a fare per evitare che perda questa sana abitudine?
Ricorda sempre che Il corpo umano possiede tutte le capacità per guarire e ritrovare uno stato di equilibrio, grazie ai suoi meccanismi di omeostasi e autoguarigione.
Il tuo compito è comprendere ciò che lo ha fatto ammalare e stimolare i processi di guarigione.